Grotta dei Frati

Escavazione nella roccia eseguita probabilmente dai frati che vi praticavano l’eremitaggio; all’ingresso una nicchia che fa pensare ad una cappella.

Escavazione nella roccia eseguita probabilmente dai frati che vi praticavano l’eremitaggio; all’ingresso una nicchia che fa pensare ad una cappella.
Le Grotte sono chiamate “dei Frati” perché vi si stabilirono, intorno all’anno mille una colonia di Benedettini. Qui eressero il loro povero convento e costruirono la cappella in stile gotico romano (anno 1234) dedicata a S.Egidio. Successivamnete arrivarono i Francescani (Clareni), i quali reintitolarono la cappella dedicandola a “Santa Maria Maddalena de Speculi.

Il convento si sviluppava su due piani, la struttura arrivò ad ospitare fino a 16 frati. Luogo di ritiro e di difesa, restò attivo fino ai primi del 1600.

Il convento era provvisto di tutto, avevano l’orto, la vigna, il frutteto e una sorgente d’acqua purissima.

Entrando si accede in un atrio, al fondo del quale si erge l’edicola in pietra spugna. I Fraticelli, provvidero a rendere più agibili le rocce che a strapiombo si affacciavano sul Fiastrone.

Si può, presupporre che essi prima .costruissero la cisterna per disporre di una abbondante quantità di acqua, necessaria per spegnere la calce che, unitamente all’argilla, costituiva l’ele~ento di base per cementare le pietre, utilizzate nella costruzione.

Dopo la cisterna, probabilmente avranno edffièato i muri di sostegno del perimetro esterno, alcuni tuttora ben visibili, per poter disporre di un piano di appoggio stabile.

AI primo si arrivava tramite una rampa di scale, tuttora intatte, che si ergono alla destra dell’entrata alla grotta; giunti alla sommità, rivolgendo lo sguardo verso destra e quindi contro la roccia, si notano i fori di appoggio delle travi che costituivano il solaio del sottotetto e del tetto.

Le mura di sostegno si defilano lungo la roccia per una sessantina di metri e venticinque metri dall’entrata della grotta agli ultimi ruderi del convento. Un eremo di dimensioni notevoli.

Nel 1652, in occasione della soppressione di alcune piccole comunità, il convento della Grotta fu affiliato a quello di Colfano, il cui superiore provvedeva, nei giorni festivi o ricordativi, al servizio religioso per i pastori e per i carbonai della zona.

Nel 1944 alcune grotte furono usate dai partigiani per nascondersi dai nazisti. Finalmente il 9 aprile 1989, padre Natale insieme ai volontari, a testimonianza della spiritualità vissuta nella grotta, hanno posto una statua di San Francesco e la rappresentazione della Natività.

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